"Le emozioni sono risposte complesse e temporanee dell’organismo a stimoli significativi, che coinvolgono modificazioni fisiologiche, espressioni comportamentali e valutazioni cognitive"
- Paul Eckman
Le emozioni possono essere definite come reazioni affettive complesse e multidimensionali, che si manifestano in risposta a stimoli interni o esterni ritenuti significativi per l'individuo. Queste reazioni coinvolgono un insieme coordinato di risposte a vari livelli: chimico, neurale, fisiologico, cognitivo e comportamentale. Questa concezione sottolinea la natura organizzata e non casuale delle risposte emotive, allontanandosi da una visione semplicistica che le considerava meri disturbi della razionalità
Etimologicamente, il termine "emozione" deriva dal latino emovere, che significa "muovere da", "smuovere" o "spingere fuori", suggerendo una forza interna che spinge all'azione e si manifesta esternamente. Esse rappresentano un punto di incontro cruciale tra corpo e mente, e non sono mai neutre, essendo intrinsecamente connotate come piacevoli o spiacevoli. La complessità dell'esperienza emotiva è ulteriormente chiarita dalla sua scomposizione in diverse componenti: una componente fisiologica, che include i cambiamenti nel sistema nervoso autonomo (SNA) come variazioni del battito cardiaco o della sudorazione; una componente comportamentale, che comprende espressioni facciali, posture, tono della voce e reazioni manifeste come l'attacco o la fuga; e una componente cognitiva, attraverso la quale si attribuisce un significato personale allo stimolo e alle sensazioni fisiologiche, orientando il comportamento immediato e futuro
La prospettiva scientifica moderna considera le emozioni non come semplici riflessi passivi, ma come processi percettivi e di monitoraggio attivi, in continua evoluzione adattiva. Oggi, le neuroscienze affettive riconoscono le emozioni come costrutti complessi, essenziali per l'adattamento e la sopravvivenza
Nel linguaggio comune, i termini emozione, sentimento e umore sono spesso usati in modo intercambiabile. Tuttavia, in ambito scientifico, è utile operare delle distinzioni concettuali.
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